Giovedì 25 novembre presso il Laboratorio Aperto Rimini Tiberio si terrà “Le donne invisibili: mercato del lavoro e disuguaglianze di genere”, secondo appuntamento del ciclo Women in Tech”, promosso nell’ambito delle attività di Data Valley Bene Comune, l’Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna, con la collaborazione della Rete regionale dei Laboratori aperti, per fare il punto sulle varie manifestazioni dei divari digitali di genere.

I lavori si terranno a partire dalle 17.30, con un dialogo sul tema tra Azzurra Rinaldi, docente di Economia Politica e Presidente del Corso di Laurea in Economia delle Aziende Turistiche presso l’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza, e Paola Salomoni, Assessore all’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna. I lavori saranno introdotti da Carlotta Frenquellucci, Creative Manager del Laboratorio Aperto Rimini Tiberio e a seguire la moderazione sarà affidata a Valentina Ridolfi, coordinatrice dei progetti del Piano Strategico di Rimini.

Al centro dell’attenzione, le disparità di genere in termini di accesso, retribuzione, tutele e opportunità di carriera che continuano a caratterizzare il mondo del lavoro, tendendo a riprodursi, e talvolta ad acuirsi, in alcuni settori professionali legati allo sviluppo dell’economia digitale.

Stando ad esempio a quanto riportato nell’edizione 2020 del report Global Gender Gap a cura del  World Economic Forum, l’88% delle posizioni lavorative esistenti al mondo nel settore del cloud computing, l’85% di quelle del settore engineering e il 74% di quelle relative all’indotto dei dati e dell’intelligenza artificiale sono occupate da uomini. Un dato preoccupante, perché certifica la grande difficoltà di accesso delle donne ad alcune delle professioni di maggiore prospettiva dell’odierno mercato del lavoro, e smentisce al tempo stesso il luogo comune secondo il quale il digitale sarebbe sempre e comunque un volano di inclusione ed equità.

Nell’edizione successiva del 2021, lo stesso Global Gender Gap ha confermato che il traguardo della parità economica tra uomini e donne resta ancora molto distante. Ai ritmi attuali di riduzione dei divari, bruscamente rallentati dalla crisi pandemica che ha avuto ripercussioni negative soprattutto sul vissuto lavorativo delle donne, occorreranno più di 267 anni per arrivare al totale annullamento delle differenze economiche tra i generi.

Per l’Italia inoltre, in riferimento ad alcune variabili le stime sono ancora più pessimistiche. Nell’elenco dei 156 Paesi monitorati dallo studio, il nostro Paese si posiziona al 114esimo posto per l’aspetto della parità economica, scivolando fino al 127esimo se si concentra l’attenzione sulla parità salariale, con una differenza di oltre 20.000 dollari tra il reddito medio degli uomini e quello delle donne. Conferme in tal senso sono arrivate di recente anche dall’Osservatorio lavoratori dipendenti dell’Inps, secondo il quale nel 2020 la retribuzione delle donne è stata del 31,2% inferiore rispetto a quella degli uomini.

Di questi e molti altri dati si discuterà in occasione dell’evento di Rimini, cercando di interrogarsi sulle misure normative, gli incentivi e le altre soluzioni che le istituzioni pubbliche e il mondo dell’imprenditoria possono mettere in campo, e in alcuni casi stanno già attuando, per modificare uno stato dell’arte che, oltre a penalizzare pesantemente le donne, ha ricadute estremamente negative sui sistemi economici e sociali nella loro interezza.

Il rapporto internazionale “Why Diversity Matters”, condotto da McKinsey, stima ad esempio che una maggiore presenza femminile negli ambiti lavorativi a vocazione tecnologica e digitale potrebbe portare a una crescita del PIL europeo pro-capite pari al 2,2-3% per i prossimi 30 anni. Considerazioni alle quali fanno eco le conclusioni dello studio “The Costs of Exclusion: Economic Consequences of the Digital Gender Gap”, a cura della World Wide Web Foundation. “Senza la piena partecipazione delle donne – scrivono i curatori – un’economia digitale non può raggiungere il suo massimo potenziale. Perché l’inclusione digitale non è solo una buona politica, è anche una buona economia.”

Per partecipare all’evento di Rimini è richiesta l’iscrizione online, compilando un apposito modulo. I lavori saranno trasmessi anche diretta live, sul sito www.digitale.regione.emilia-romagna.it, sui canali Facebook e YouTube di ADER, Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna e su Lepida TV (YouTube e canale 118 del digitale terrestre).

 

Condividi: