Il taglio del nastro segue la conclusione dei lavori e l’apertura al pubblico nel marzo scorso della nuova passerella sospesa, concludendo l’intervento che, uno dopo l’altro, ha visto realizzarsi tutte le sue parti: il balcone aggettante da piazza Pirinela, le nuove rampe di discesa alla banchina per l’abbattimento delle barriere architettoniche ed infine la passerella galleggiante, tratto distintivo e innovativo dell’intero intervento del progetto di riqualificazione del bacino del Ponte di Tiberio denominato Tiberio 4 – Canale Porto Antico.

Un progetto realizzato e diretto dalla squadra di tecnici dei lavori pubblici del Comune di Rimini in un confronto costante e fattivo con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. I lavori sono invece stati realizzati dall’Ati Comic srl di Napoli e Impresa Teknic srl di Pomigliano d’Arco.

I dati tecnici

In particolare la nuova passerella di collegamento tra banchina destra e sinistra del Canale lunga circa 36 metri e larga 3 con piano di calpestio in doghe di legno di larice, sarà galleggiante grazie ad unità monoblocco con nucleo in polistirolo espanso non rigenerato a cellula chiusa. Sarà ancorata a pali in tubolari di acciaio infissi in alveo così da essere sganciabile da un lato e agganciabile alla banchina in senso parallelo ad essa in caso di necessità e collegata alle banchine fisse mediante sistema di passerelle snodate.

Durante la cerimonia, il sindaco di Rimini ha voluto sottolineare come “oggi ritroviamo un luogo che per decenni è stato off limit. Una splendida piazzetta trasformata in parcheggio non autorizzato, una inedita passerella che oltre a dare una nuova prospettiva alla visione di un monumento e di un’area strategica della nostra città conduce a un luogo riqualificato e anch’esso ‘nuovo’ per almeno un paio di generazioni, perchè davvero lo spazio del porto canale sino a oggi era sconosciuto ai riminesi e invece conosciuto da balordi di ogni tipo. C’è dunque in questa opera il senso di una restituzione, il senso della bellezza, il senso di guardare con occhi e prospettive diverse alla bellezza che troppo spesso non sappiamo osservare pur sfiorando la nostra quotidianità. La seconda considerazione è questa: questo non è un intervento spot, un fiore all’occhiello nel deserto a beneficio di questo o quell’altro. E’ un intervento organico di recupero e rigenerazione urbana che sta dentro un disegno più grande con piazza dell’acqua, porta Galliana, teatro galli, museo Fellini, in futuro pedonalizzazione del ponte di Tiberio. Stiamo aspettando inoltre lo sblocco, sembra finalmente vicino, per la realizzazione da parte di Autostrade per l’Italia delle rotatorie sulla Ss16 e dei collegamenti ciclopedonali che permetteranno di collegare anche Villaggio primo maggio e le zone a monte della statale all’anello verde.
Tutto risponde a una visione, che migliora la qualità della vita e l’attrattività del borgo San Giuliano che a sua volta è la parte di un tutto, Rimini. Una festa deve lasciare qualcosa. Un’emozione, un bel ricordo, un arrivederci all’anno successivo. A Rimini la festa, e non solo questa festa, lascia un segno indelebile e riconcilia la comunità con quello di cui è stata sin qui privata: un luogo emozionante e bello, un luogo degno di stare sullo stesso piano degli spazi verdi di Berlino o Londra con in più la storia. Quella storia che davvero siamo noi”.

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